Dash!Yonkuro e le auto da corsa

Da WikiStreetMini4wd.
29 Ottobre 2017

Salve a tutti, oggi discuteremo di auto da corsa. Avremo forbite citazioni da Dash!Yonkuro adorate dagli appassionati e considerazioni varie: in altre parole ci avvicineremo sempre più a una setta religiosa fatta da invasati...

Sin dalla seconda metà dell'anime di Automodelli i protagonisti seguono una filosofia che farà da cardine a tutta la storia.

AutoOrripilante.gif

Yonkuro: "Se si ostina a usare quegli orribili paraurti la macchina perderà il suo assetto"

Tankuro: "E non sembra un'auto da corsa!"

Yonkuro & Tankuro: "E soprattutto è così orripilante!"

Francesco Sumeragi: "Le mini 4WD sono vere e proprie auto da corsa e non modellini"

da Dash!Yonkuro episodio 13 "Il Discendente dell'Horizon, seconda parte"

VereAutoDaCorsa.gif

Giuliano, il pilota di Formula-1: "Tutte e due le macchine sono graffiate e rovinate. Sembrano delle vere auto da corsa sopravvissute a durissime gare. Ma forse sono macchine vere, non sono giocattoli..."

da Dash!Yonkuro episodio 25 "La lunga sfida"

Da queste citazioni viene fuori un'idea piuttosto singolare: una mini 4WD in Dash!Yonkuro è considerata un'auto da corsa.

Cos'è un'auto da corsa?

Nigel Mansell, Williams FW11B, Detroit 1987

Dalla Wikipedia italiana alla voce automobilismo abbiamo la seguente definizione:

Ciascuna vettura è gestita da una squadra [...] composta da ingegneri e meccanici [...]. Il pilota è l'atleta che si occupa della conduzione del mezzo meccanico.

Un'auto da corsa è dunque una vettura assettata per competere e pilotata da un atleta. Nel caso di Dash!Yonkuro in effetti abbiamo dei corridori che pilotano le proprie auto (con il bastone di guida) e le assettano per le varie competizioni: la definizione di auto da corsa calza a pennello con le mini 4WD presenti in Dash!Yonkuro e per estensione con tutto l'universo Street Mini 4WD.

Ayrton Senna, 1987, Camel, Lotus

L'idea di Dash!Yonkuro non si ferma solo a questa definizione: una mini 4WD per essere una vera auto da corsa DEVE somigliare a un'auto da corsa, altrimenti è "orripilante" (parole loro eh...). A quale genere o categorie di auto da corsa si riferiscono i protagonisti di Automodelli? Le principali categorie alle quali si ispirano sono le auto da rally e le vetture di Formula-1 dell'epoca.

Ari Vatanen, Peugeot 205 T16, Dakar Rally 1987

Le auto di Dash!Yonkuro e soprattutto quelle dei personaggi principali subiscono varie evoluzioni che le rendono sempre più futuristiche e lontane dagli assetti che si possono vedere nelle mini 4WD fatte per competere in pista. Via dunque i posteriori ingombranti, freni e rotelline ovunque (che in effetti le rendono orripilanti, Tamiya non doveva essere contenta di tutto questo...). Ciò che deve rimanere è solo l'essenziale per competere ed eventuali sistemi interni che aiutano a migliorare assetto e velocità (qualcuno ha parlato di meccanismi a cinghia trapezoidale e sistemi a iniezione di olio?). Le auto in Dash!Yonkuro diventano dei veri e propri prototipi sia esteticamente che tecnicamente.

Un'altra citazione utile all'idea delle mini 4WD come auto da corsa è di Mike degli Jet Team (da Dash!Yonkuro 14 "La sconfitta dello skateboard"):

"Non sapevi che le mini 4WD sono dei fuoristrada?".

In altre parole le mini 4WD per essere delle auto da corsa devono riuscire a cavarsela in ogni situazione: dalla pista al fuoristrada, dai brevi tratti alle gare di endurance, il tutto ovviamente cambiando la messa a punto. Tutto questo va sotto il nome di versatilità.

L'idea di mini 4WD vista come auto da corsa si sviluppa con l'introduzione nella storia di una misteriosa auto: la Dash-0 Horizon.

Il mito dell'Horizon

Horizon.gif

"Molto tempo fa qualcuno costruì un'auto, non aveva un nome, ma se volete, possiamo chiamarla... Ultima serie numero 0 Horizon".

da Dash!Yonkuro episodio 12 "I discendenti dell'Horizon, prima parte"

Da questa citazione partono tutti i pipponi mentali dei personaggi principali di Dash!Yonkuro (e non solo i loro, è evidente...).

L'Horizon viene definita come un'auto dalle velocità e tenuta di strada formidabili. Era una mini 4WD in grado di andare veloce quanto una moto da cross ed essere addirittura più stabile (non si sa bene come...), insomma le solite puttanate dei cartoni animati degli anni '80 come la goccia di ciclone di Mimì Ayuara, i suoi allenamenti con le catene ai polsi e le alzate a braccia incrociate della Andreyevna che tutti i bambini negli anni '80 hanno emulato mandando vecchiette all'ospedale.

Kiushi asso.gif

Francesco Sumeragi fu talmente ispirato dall'automobilina che con due pile stilo faceva 150km/h al punto da iniziare a costruire delle mini 4WD (e in effetti vedere una mini 4WD fare certe cose impressionerebbe chiunque. Negli anni '80 il mondo dei cartoni animati funzionava secondo altre leggi fisiche... la mamma di Mila Azuki con una schiacciata stendeva una giocatrice e piegava il ferro... e come dimenticare le fucilate tirate da Mark Lenders che sfondavano le reti delle porte di calcio in Holly&Benji?).

Dal lavoro di Francesco nascono dunque tutte le auto dei protagonisti (e non solo) che vengono definite "discendenti dell'Horizon": la serie Dash.

Lo scopo di Francesco è sempre stato quello di superare il progetto dell'Horizon, dunque le auto dei Dash!Warriors non furono le uniche che costruì: oltre all'Horizon facciamo conoscenza della Dash-X1 Proto Emperor, definita come Emperor precedente alla Dash-1 di Yonkuro. Il confronto diretto con questa rivelazione porta i protagonisti a migliorare se stessi e le proprie auto.

Francesco decide di progettare una nuova auto che possa superare la Proto Emperor, nel frattempo migliorata dal suo possessore, il potentissimo Jin. Viene introdotta la prima evoluzione della Emperor di Yonkuro: la Dash-01 Super Emperor, grazie alla quale Yonkuro potrà competere contro Jin.

La sfida dei protagonisti che perdurerà per tutto Dash!Yonkuro è la seguente: essere all'altezza dell'Horizon, definirsi gli unici legittimi discendenti e dimostrare che la filosofia alla base di questa macchina è la migliore.

Street Mini 4WD e le auto da corsa

Parte della linea evolutiva delle mie auto

Anche i corridori street sono rimasti folgorati dall'Horizon (maledetti anni '80, vi adoriamo), al punto da concepire le mini 4WD in modo che possano essere all'altezza di correre in svariate situazioni ed essere delle vere e proprie auto da corsa (senza fare necessariamente 150 km/h...).

Il progetto di un'auto street e la sua filosofia crescono con il proprio pilota subendo evoluzioni e restyling secondo ciò che si ritiene più appropriato.

C'è chi ha seguito per molti anni l'idea di un'auto che aveva come punto forte la stabilità grazie al motore anteriore, chi voleva un'auto versatile al punto da potere disporre di più rapporti di marcia possibile, chi voleva primeggiare sulle curve, l'aerodinamica e cosivvia... il concepire una filosofia di auto è sicuramente legato a doppio filo con il concetto di numeri di cui ho già scritto. D'altra parte qualunque filosofia numerica si persegua nessuno street racer costruirebbe qualcosa di poco performante e poco adatto a essere un'auto da corsa. In altri termini se la macchina non è in grado di sostenere delle comuni gare in strada vuol dire che proprio non va bene: la realizzazione è errata o la scelta dei materiali è scadente, o semplicemente non è abbastanza versatile. Insomma la macchina non è stata pensata per essere una vera auto da corsa come la cultura Street Mini 4WD insegna.

Più si gareggia e ci si scontra contro corridori in gamba, più si migliora non solo come pilota ma anche l'idea di base della propria auto da corsa cambia. Non c'è niente di meglio della pratica per migliorarsi e perfezionare la propria macchina. Soprattutto provare su percorsi e fondi differenti aiuta a capire come concepire meglio la propria auto senza fossilizzarsi troppo sugli stessi aspetti.

La caduta di un mito

Jigokumaro Enma e la sua Shadow Emperor
Un'altra immagine della Horizon...

L'Horizon era un mito plastica e gomme per tutti gli appassionati, ma come tanti altri miti di questo genere prima o poi sarebbe caduto (come la faccia di Melanie Griffith). Tutto questo accade sin dall'inizio dei campionati nazionali in Dash!Yonkuro: facciamo conoscenza di tutte le altre auto costruite da Francesco precedenti alle 5 Dash dei Nobili Guerrieri. Uno dei piloti antagonisti colpisce più degli altri: Jigokumaru Enma e la sua Dash-X5 Shadow Emperor. Questo corridore rifiuta la discendenza dell'Horizon bollandola come non necessaria (chissà come mai...).

Inoltre Yonkuro riceve inaspettatamente la Horizon proprio dopo avere vinto contro Jigokumaro Enma: l'Horizon si dimostra una ciofega e solo grazie a un espediente casuale (insomma il cosiddetto "culo") Yonkuro e i suoi compagni di squadra riescono a vincere. (Insomma Jigokumaro Enma aveva capito tutto...)

Sebbene l'Horizon come macchina lasciasse a desiderare (stabile quanto una colonna di Jenga su quattro ruote, probabilmente Francesco si faceva di acidi la prima volta che la vide...), la filosofia che sta alla base di questa macchina rimane sempre attuale. I Dash!Warriors sono comunque i discendenti di questa filosofia: una macchina a motore posteriore avente velocità e tenuta di strada formidabili.

Dopo avere sconfitto tutti gli avversari dotati di auto della serie Dash costruite da Francesco è il momento di dimostrare che la filosofia dell'Horizon possa essere sempre attuale e competitiva anche contro altre filosofie: le gare finali vedranno i Dash!Warriors scontrarsi contro la filosofia delle auto a motore anteriore della squadra capitanata da Momotaro: i Samurai Team.

Pipponi mentali su altri pipponi mentali solo per capire un concetto: non importa dove sia posizionato il motore, chi rispetta di più una discendenza o altro, l'importante è arrivare al traguardo con la propria auto da corsa versatile, solida ed efficiente, divertendosi e in maniera leale!


Saluti da Gianfranco @shinkurostreet



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